La maggiore tra le sette splendide sorelle che punteggiano il blu del mare di fronte alla costa nord orientale della Sicilia,
Lipari è di natura vulcanica aspra e selvaggia.
Sull’isola vi è racchiuso il Turmalin, incastonato nella sua lucente e nobile ossidiana, una pietra preziosa, ossimoro tangibile, nella sua purezza voluttuosa. Il mito vuole questo luogo dimora del dio del vento, Eolo, e forse anche temporaneo approdo dell’eroe Ulisse che trova rifugio nell’isola cinta di mura di bronzi.
Purezza, armonia e autenticità sono oggi i valori e i principi ispiratori di tutte le scelte operate per il Turmalin, che risente delle alchimie che la storia e la mitologia hanno lì sovrapposto e intrecciato, e dove si riconosce la storia dell’uomo, che ritrova la dimensione del “nostos”, il viaggio nostalgico di ritorno.
Un luogo originale, con un accesso privato sul mare, e che si trasforma ad hoc in un ambiente dal design peculiare.
Varcata la soglia, infatti, si apre al mondo un luogo di convivio e di incontro, un contemporary bar, un ristorante, con un format gastronomico a km zero, aperto dalla prima colazione, quando l’alba illumina la splendida terrazza che si affaccia sul mare, offrendo allo spettatore un grandioso saluto al sole, per proseguire, poi, fino a notte fonda.
Il Turmalin promette di essere il cuore pulsante e residenza del gusto, dell’intrattenimento e di una ricercata ed esclusiva selezione musicale dalle ammalianti frequenze sonore.
Queste ultime accompagnano le sapienti miscellanee le cui ispirazioni attingono dalla schiuma bianca del mare, dalle ricchezze del territorio e dalle risorse già presenti e insediate nell’isola dai tempi in cui gli affari venivano conclusi presso le città-empori vicine.
Il tempo non sembra incidere sui ricordi derivanti dai profumi la cui virtù è quella di far viaggiare la mente.
Tutto è curato nei minimi dettagli.
Nulla è lasciato al caso.
Maria Elena Gravagno